Transizione 5.0: cos’è e come funziona

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Il Piano Transizione 5.0 intende sostenere il passaggio verso processi produttivi più efficienti da un punto di vista energetico e più sostenibili, basati su fonti rinnovabili e volti alla riduzione degli sprechi.

Indice

Transizione 5.0: un nuovo modello per uno sviluppo sostenibile

Avevamo appena iniziato a capire cosa fosse la Transizione 4.0 e a metterla subito in relazione con la digitalizzazione, e… ecco che già si parla di Transizione 5.0! Che significa? 

Il concetto di Transizione 5.0 è stato introdotto per la prima volta dal World Economic Forum nel 2020 e si basa sull’idea che, insieme all’innovazione tecnologica, è indispensabile perseguire anche la sostenibilità e l’inclusione sociale.

Il progresso tecnologico è infatti un tema centrale e importante, ma è necessario concentrarsi su una visione più ampia del benessere umano e dell’equilibrio con l’ambiente. Per questo motivo, uno dei pilastri principali della Transizione 5.0 è rappresentato proprio dalla sostenibilità ambientale.

Transizione 5.0: cos'è e quante sono le risorse

L’attenzione all’ambiente, alle risorse naturali e al consumo responsabile, tuttavia, non può prescindere dal tema dell’innovazione tecnologica, che continua quindi ad essere di estrema importanza, soprattutto perché le nuove tecnologie possono offrire un contributo enorme nel risolvere sfide ambientali e sociali. 

Considerata l’importanza e l’attualità delle tematiche ambientali e di sostenibilità, le istituzioni si stanno già attivando per favorire il nuovo processo di Transizione 5.0 anche con azioni concrete. A tal proposito, il Piano Transizione 5.0 intende sostenere il passaggio verso processi produttivi più efficienti da un punto di vista energetico e più sostenibili, basati su fonti rinnovabili e volti alla riduzione degli sprechi.

Per il biennio 2024-2025 il RePowerEU ha stanziato 6.3 miliardi di euro a favore del Piano Transizione 5.0, permettendo di introdurre nuove misure per incentivare investimenti che possano aumentare l’efficienza energetica e/o favorire l’autoproduzione di energia rinnovabile.

A queste risorse, 6.4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane.

Ad oggi (19 marzo 2024), mancano ancora i decreti attuativi delle misure relative al Piano Transizione 5.0 (che sarà comunque complementare al Piano Transizione 4.0),

Quali sono gli investimenti agevolabili?

L’agevolazione riguarda i seguenti investimenti:

  1. investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, interconnessi al sistema aziendale, a condizione che, tramite gli stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici
  2. gli investimenti in beni materiali nuovi finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, escluse le biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta. Con riferimento agli impianti fotovoltaici sono ammissibili esclusivamente quelli prodotti in Europa di cui all’articolo 12, c.1, lett. a, b e c del D.L, n.181.
  3. le spese per la formazione del personale, erogata da soggetti esterni nel limite del 10% dell’investimento effettuato e fino ad un massimo di euro 300.000.

 

Rientrano tra i beni di cui all’allegato B, se specificamente previsti dal progetto di innovazione, anche:

a) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);

b) i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

 

Il nostro consiglio? Inizia subito a programmare i tuoi investimenti e rivolgiti a dei veri professionisti per non perdere le opportunità in arrivo!

Piano Transizione 5.0: chi può accedere ai crediti d'imposta?

Il Piano è dedicato a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, nonché le Stabili Organizzazioni nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa.

Possono partecipare quindi tutte le imprese che negli anni 2024 e 2025 effettuano investimenti in beni materiali e immateriali nuovi.

Per accedere all’incentivo occorre che si verifichino le seguenti condizioni:

  • Effettuare un investimento in almeno uno dei beni strumentali materiali e immateriali previsti agli allegati A e B del piano Transizione 4.0. I beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
  • Questi beni devono essere inseriti in un progetto di innovazione che consenta di ottenere una riduzione dei consumi energetici
  • La riduzione dei consumi deve essere pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.

 

La riduzione dei consumi energetici deve essere:

  • attestata da una certificazione ex ante, idonea a individuare i consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti da effettuare, una certificazione ex post idonea a dimostrare l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente alla certificazione ex ante;
  • rilasciata da valutatori indipendenti, disciplinati da un successivo decreto. Sono in ogni caso compresi gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) nonché le Energy Service Company (ESCo), certificati da organismi accreditati, certificati da organismo accreditato.

 

Sono escluse dall’agevolazione le imprese in difficoltà finanziaria o che hanno ricevuto sanzioni interdittive.

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Piano Transizione 5.0: tutte le novità

In cosa consiste l'agevolazione?

Le imprese ammissibili potranno beneficiare di un credito d’imposta fino al 45%, proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti effettuati alla percentuale di riduzione dei consumi energetici (dei processi o dell’unità produttiva).

Le aliquote di base del credito d’imposta, se l’investimento consegua una riduzione non inferiore al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata o, in alternativa, una riduzione non inferiore al 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, sono:

  • 35% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
  • 5% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria

 

Come abbiamo già anticipato, sono previste delle maggiorazioni. Le aliquote, infatti, aumentano al:

  • 40%, 20% e 10% nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi superiore al 10%;
  • 45%, 25% e 15% nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.

 

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante F24, da avviare entro la data del 31 dicembre 2025 e, in ogni caso, a decorrere dal quinto giorno successivo alla comunicazione del provvedimento di concessione.

Piano Transizione 5.0: è cumulabile?

Il credito d’imposta Transizione 5.0 è cumulabile con altri incentivi che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che il cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto.

Non è invece cumulabile con il credito d’imposta Transizione 4.0 (se si entra nell’alveo del 5.0 si esce da quello del 4.0) né con il credito d’imposta per investimenti nella ZES unica.

Il piano Transizione 4.0 resterà operativo per tutti gli investimenti nei beni previsti negli allegati A e B che:

  • non generano risparmio, oppure
  • generano risparmio sotto le soglie minime previste dal Transizione 5.0.

 

Gabriella Impallomeni

Copywriter & Advertiser
Laureata con lode in Lettere presso l’Università degli Studi Roma Tre. Grazie alle esperienze lavorative svolte in Italia e all’estero, ha maturato competenze in ambito Copywriting, Content Writing e Digital Strategy, consolidate a seguito un Master in Digital Marketing. Lavora con Trovabando occupandosi di Copywriting e Digital Marketing.

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